Vertenza su esecuzione sentenza Tar Catania “La Galia/Comune Gioiosa Marea”
Si faccia un ulteriore tentativo di accordo nella vertenza riguardante le vie Piemonte e Liguria che collegano il quartiere Favara con la strada di sviluppo agricolo Gioiosa Marea-San Francesco; si trovi una soluzione nell’interesse di tutti, ma soprattutto dei cittadini.
Data:
7 Marzo 2014
Si faccia un ulteriore tentativo di accordo nella vertenza riguardante le vie Piemonte e Liguria che collegano il quartiere Favara con la strada di sviluppo agricolo Gioiosa Marea-San Francesco; si trovi una soluzione nell’interesse di tutti, ma soprattutto dei cittadini. E’ questo l’auspicio di Basilio Lembo Luscari, capogruppo di maggioranza nel consiglio comunale di Gioiosa Marea, che ha rivolto un invito al sindaco di Gioiosa Marea, Eduardo Spinella, perchè contatti il signor Francesco La Galia, uno dei proprietari del terreno in cui furono realizzate queste strade, che ha ottenuto dal tar una sentenza esecutiva.
E’ emerso ieri sera nel corso del consiglio comunale, convocato per fare il punto della situazione e per permettere ai consiglieri di esprimere la loro opinione su una vicenda risalente agli anni 1979/1980; in quel periodo, il Comune, a seguito di una cessione volontaria di aree, formalizzata in alcune scritture private, realizzò due strade e poi anche marciapiedi e le opere di urbanizzazione, senza che, però, disponesse alcun decreto di occupazione. Nel febbraio 2002, il signor, Francesco La Galia, uno dei proprietari dei terreni interessati dalle due strade, presentò ricorso al Tar di Catania, chiedendo la condanna del Comune al risarcimento del danno per l’occupazione e la trasformazione delle aree.
Il 3 agosto 2012, il Tar condannò il Comune al risarcimento del danno e alla restituzione, previa riduzione in pristino, della superficie di 2120 metri quadrati, che sarebbe stata illegittimamente occupata; in alternativa, fermo restando il risarcimento del danno, il Comune avrebbe potuto procedere all’acquisizione delle aree. A questo punto il Comune si attivò su due fronti; presentò un ricorso al Cga, chiedendo la sospensiva degli effetti della sentenza del Tar e poi anche un atto di citazione al Tribunale di Patti, perchè venisse dichiarata l’usucapione di quelle aree. Il Cga ha respinto la richiesta di sospensiva ed il Tar, di seguito, il 7 novembre 2013, nominando anche un commissario ad acta, ordinò al Comune di dare esecuzione alla sentenza del 3 agosto 2012.
Il 30 dicembre 2013, la giunta comunale di Gioiosa Marea, nelle more della definizione del giudizio di usucapione da parte del Tribunale di Patti, deliberò di dare esecuzione alla sentenza del Tar, già passata in giudicato, restituendo al La Galia la superficie di 2120 metri quadrati, rinviando ad una successiva delibera, la riduzione in pristino dell’area e la liquidazione del relativo risarcimento.
E siamo ai giorni nostri. Secondo un calcolo effettuato dai legali del Comune, il risarcimento del danno ammonterebbe a circa 200.000,00 euro a cui bisognerebbe aggiungere le somme per la riduzione in pristino, stimati in circa 250.000,00 euro; una soluzione che, dal punto di vista economico, sarebbe di gran lunga più conveniente rispetto a quella dell’acquisizione delle aree da parte del Comune. Con questi presupposti, visti i conclamati tagli a livello nazionale e regionale, se ne può desumere che sono a rischio le risorse per i servizi essenziali. Non dimenticando i disagi per i residenti della zona, perchè la riduzione in pristino, non riguarda solo lo smantellamento del manto stradale e dei marciapiedi, ma anche la rimozione delle condotte idriche e fognarie realizzate nel sottosuolo e dei corpi illuminanti.
Da qui, ieri sera, nel corso del consiglio comunale, l’invito del capogruppo di maggioranza rivolto al sindaco, affinchè si attivi, perchè si trovi una soluzione che venga incontro alle esigenze delle parti, del Comune, del signor La Galia e dei cittadini.
Ultimo aggiornamento
7 Marzo 2014, 10:03